Scritto da Katherine Bartlett, 2013
Tradotto con il suo permesso
2 Febbraio 2013 https://orgs.unt.edu/orca/conference/
ORCA (Organizzazione per le contingenze di rinforzo per animali) è un’organizzazione studentesca all’università del Nord Texas e la conferenza è organizzata e ospitata da Dr. Jesus Rosales-Ruiz e i suoi studenti. E’ una conferenza di un giorno che fa venire oratori da tutto il mondo per parlare sul soggetto dell’insegnamento e dell’addestramento. Questo è il 5° anno che la conferenza ha luogo e Katie Bartlett (suo sito web) ha pubblicato questi interessanti riepiloghi di ciò di cui hanno parlato i vari oratori
- Susan Schneider: La scienza delle conseguenze: cosa abbiamo in comune con gli animali e perché è importante.
- Bob Bailey (bio): Che cosa ha fatto Bailey e perché?
- Phung Luu (bio): Fase uno: comprendere il linguaggio del corpo
- Steve White (bio): Plateau Schmateau! Perché progredire è importante
- Alexandra Kurland (bio): Addestrare Clever Hans: Per un loop equilibrato
- Kay Laurence (bio): Voglia e motivazione: Migliorarla o perderla?
- Ken Ramirez (bio): Addestrare quando non si sta addestrando
- Discussione finale e chiusura
Susan Schneider: La scienza delle conseguenze: cosa abbiamo in comune con gli animali e perché è importante.
La presenzazione della Dr.ssa Schneider è basata sul suo libro “The science of consequences” che esplora come le conseguenze modificano il nostro comportamento. Per la maggior parte di noi che usano già il clicker training questo può sembrare ovvio, ma le sue estese ricerche mostrano quanto diffuso questo sia in tutte le aree della nostra vita, ed ha condiviso molti esempi interessanti che hanno allargato la mia mente riguardo ai rinforzi e a come un comportamento può essere modellato. Io credo che molti dei suoi esempi siano presi direttamente dal suo libro, per cui se vi sembra interessante, aggiungetelo alla vostra lista di libri da leggere. Dovrei specificare che anche se il titolo del libro è “La scienza delle conseguenze” (originale “the science of consequences” n.d.t.) lei si è focalizzata quasi esclusivamente sui rinforzi.
Lei ha iniziato parlando dei diversi tipi di rinforzo e a parte gli ovvi (cibo e altri rinforzi primari, accesso all’oggetto desiderato, rimozione degli stimoli avversi), include anche varietà e controllo. Più avanti nella presentazione, ha specificato anche l’attenzione come un rinforzo. Molte persone parlano dell’importanza del dare all’animale una “scelta” e penso che questa è un’altro modo per dire che gli animali vengono rinforzati dall’abilità di controllare il loro ambiente.
Ha usato l’esempio di una razza di topi completamente notturni ma che accenderà e spegnerà la luce se gli è data la possibilità di controllare la luminosità dell’ambiente. Mi sembra a me che questo può essere un caso in cui venivano rinforzati dall’avere il controllo e la varietà che l’accendere e spegnere le luci aggiunge all’ambiente. Ha anche parlato dei programmi di arricchimento degli zoo e come gli animali preferiscono giochi che sono imprevedibili (cosa che aggiunge varietà). Molti programmi di arricchimento danno cibo nascosto che l’animale può scegliere se e quando andare a cercare.
Quando si studia il comportamento animale guardando alle conseguenze, ci sono molti differenti fattori che entrano in gioco. Menziona alcune aree specifiche che sono di interesse agli addestratori. Ecco alcune di quelle di cui ha parlato:
Ritardi nell’arrivo del rinforzo possono avere un forte effetto sul valore del rinforzo stesso.Se il rinforzo viene ritardato troppo, perde valore. Ma attraverso questi ritardi, si può costruire “autocontrollo emotivo” che viene poi trasferito in altre aree. L’animale può imparare a fare scelte anche se la scelta migliore non fornisce una gratificazione immediata. Ha portato parecchi esempi di animali che hanno imparato a scegliere di aspettare a prendere la ricompensa per averne una maggiore più tardi.
Le conseguenze possono essere sufficientemente forti da creare apprendimento istantaneo (one-trial learning ndt). E’ il caso dei comportamenti superstiziosi in cui un comportamente viene mantenuto perché ha ricevuto un rinforzo inizialmente, anche se non viene più rinforzato nelle sessioni sucessive. Questo è un problema per gli addestratori perché questi comportamenti sono molto difficili da eliminare.
L’apprendimento operante ha effetti sullo sviluppo cerebrale e gli scienziati possono di fatto misurare cambiamenti nel cervello dopo che un animale ha imparato comportamenti attraverso l’apprendimento basato sulle conseguenze. Si possono misurare i cambiamenti chimici. Ci sono anche state richerche che hanno mostrato che gli animali che apprendono attraverso rinforzi vanno a stimolare i centri del piacere nel cervello. Ci sono anche state ricerche sull’effetto dell’ambiente sui geni dell’animale e di come questo può andare ad influire sulla prole. Ha citato uno studio in cui hanno guardato a topi che erano stressati e di come questo abbia reso la prole meno abile ad imparare con l’apprendimento operante.
Ha mostrato uno studio per l’apprendimento per imitazione. Ad un gruppo di piccioni è stato insegnato a beccare attraverso un foglio per raggiungere i semi dentro una ciotola. Poi hanno fatto osservare ad altri gruppi di piccioni il primo gruppo per vedere se imparavano lo stesso comportamento.Un gruppo ha guardato i piccioni beccare attraverso il foglio, ma non gli veniva fatto osservare che mangiavano i semi. Un’altro gruppo ha visto i piccioni mangiare i semi, ma non ha visto il beccare attraverso il foglio. Il terzo gruppo ha visto tutto il comportamento. Dei tre gruppi di osservatori, solo il terzo gruppo ha appreso e ripetuto il comportamento. I piccioni devono vedere tutto il comportamento e l’arrivo del rinforzo per apprendere come fare il comportamento loro stessi.
La sua presentazione mi ha dato una miglior comprensione delle complessità nell’usare rinforzi per insegnare comportamenti, un apprezzamento per tutte le cose che gli animali devono imparare nella vita quotidiana e un pò di meraviglia per quanto bene gli animali possono imparare, anche quando gli vengono insegnati comportamenti che per loro non sono naturali. Come Bob Bailey ama dire “Non dobbiamo insegnare agli animali come imparare. Sono delle macchine per imparare”
Bob Bailey: Cosa faceva Baley e perché: un potpourri di adderstramento
La presentazione di Bob era piena di informazioni su come diventare un miglior addestratore. Ha usato esempi dal suo lavoro per mostrare l’importanza di diversi punti ed è sempre divertente vedere tutte le diverse cose che ha addestrato nel corso della sua carriera. Nell’interesse della chiarezza, presenterò il contenuto della sua presentazione come una lista di punti chiave, ma la presentazione era un piacevole mix di storie e di progetti di addestramento e di cosa ne ha imparato.
Ci sono due fattori importanti nel predire il successo di un addestramento. Sono la densità dei rinforzi e la durata. Insieme questi creano il totale dello storico dei rinforzi per un comportamento. Gli addestratori devono voler massimizzare la densità dei rinforzi (alto tasso di rinforzi) ma essere sicuri che stanno solo rinforzando comportamenti che incontrano i criteri. Se rinforzi meno di quello che vuoi, non conta! Puoi massimizzare la densita dell’addestramento lavorando su distanze corte senza distrazioni. Suggerisce di iniziare in un ambiente il più sterile possibile e poi aggiungere distrazioni e complessità. “Un comportamento debole a 30 metri non sarà mai un comportamento forte a 300 metri”.
Su una nota pratica, ha menzionato che i palloncini sono un modo facile di aggiungere distrazioni. Si può iniziare legandoli vicino al terreno e poi aumentare la difficoltà dando maggior spago e lasciandoli svolazzare in giro, o addirittura aggiungendo un ventilatore per farli muovere in modi imprevedibili.
Raggiungere sufficiente durata è un ripetere il comportamento un numero sufficiente di volte finché questo non è confermato e fluido. Dice di aspettarsi di fare centinaia di tentativi per raggiungere l’obiettivo. Per questo che c’è bisogno di tenere traccia e raccogliere dati. In ogni presentazione di Bob che ho sentito, questo è un tema ricorrente. Si deve tenere traccia in modo da essere capaci di valutare i propri progressi ed adattare l’addestramento alla bisogna. Raccogliere dati! Raccogliere dati! Raccogliere dati!
Quindi come ti puoi preparare per essere in grado di controllare la densità dei rinforzi e la durata? Si fa un piano di addestramento. Bob divide l’addestramento in tre passi che sono Pensa, Pianifica, Fai. Nella fase “Pensa” si può essere creativi e trovare diversi modi per addestrare il comportamento voluto. Nella fase “Pianifica” si decide che strategia seguire e un piano di addestramneto dettagliato che include dettagli sull’ambiente, i cambi di criterio ecc. Nella fase “Fai” si va e si mette in pratica il piano. Ha sottolineato che non si mischiano le fasi tra di loro. Non si deve fare o pianificare quando si pensa. Non bisogna fare o pensare quando si pianifica. E soprattutto, MAI pensare e pianificare quando si fa!
Questo non è un processo ad una via o lineare. Si può tornare indietro e pensare o pianificare in ogni momento. Pianificare è dove correggi gli errori nella procedura, pulisci i dettagli, e ti adatti per comportamenti inaspettati da parte dello studente. Se hai problemi durante la pianificazione pensa di creare un piano di addestramento che ti porti da dove sei a dove vuoi arrivare. E’ anche dove devi provare a semplificare ogni volta che è possibile. E’ facile fare piani complicati. Ci vuole lavoro per fare un piano semplice.
Il tempo è la risorsa più importante di un addestratore. All’ ABE, dovevano imparare ad addestrare efficentemente ed efficacemente per poter stare in affari. Lì ha capito il valore di definire i comportamenti chiaramente ed oggettivamente. ci sono diversi modi per raccogliere dati. Essere capaci di contare i comportamenti è un modo di valutare come sta andando l’addestramento. Qui di nuovo sottolinea l’importanza di essere precisi in ciò che si rinforza. Non è sufficente dare cibo all’animale. Devi anche sottolineare il comportamento corretto. Il comportamento corretto significa il comportamento che soddisfa i criteri per quella fase dell’addestramento. Questo include comportamenti che non hanno mai soddisfatto nessun criterio che comportamenti che soddisfavano il criterio precedente ma non raggiungono il nuovo criterio.
Il tempo è risparmiato o perso basandosi su cosa succede durante la fase di pianificazione. Fare prove è parte del pianificare e dovresti farle finchè è possibile senza l’animale, prima nella tua testa e poi nell’ambiente con tutto l’equipaggiamento necessario. Durante la pianificazione puoi provare tutti i differenti casi ed essere sicuro che hai una solutione per ciascuno. Ma… lui dice che bisogna essere attenti a non iperanalizzare. Non mi ricordo come l’ha detto esattamente, ma il significato generale penso fosse che puoi cercare di pianificare per tutto fintanto chè non va ad incasinare il tuo addestramento. Queste previsioni dovrebbero farti semplificare invece il piano finale.
Se questo sembra che tolga tutto il divertimento dall’addestramento, Bob ha aggiunto alcuni commenti a questo riguardo. Ha mostrato che a volte il piano sarà di andare fuori e guardare cosa l’animale può fare. Questo è un piano, tanto quanto una dettagliata serie di passi è un piano. Se stai lavorando con un nuovo animale o specie di cui non hai precedente esperienza, si può avere bisogno di andare e fare alcune sessioni di addestramento per avere un senso di cosa l’animale può fare e di quale sia il miglior modo per modellare un comportamento.
Questa è una lista di cosa un bravo addestratore dovrebbe essere capace di fare:
- Osservare
- Applicare alcune regole
- Sviluppare le capacità meccaniche
- Adeguarsi alle circostanze
- Sapere cosa vuole
- Fare in modo che tutti siano soddisfatti (questo include l’addestratore)
Questa è la sua lista di cos’è il buon addestramento:
- Timing preciso
- Osservare il comportamento
- Decisioni rapide
- Molte ripetizioni
- Ancora più ripetizioni
- Molti rinforzi
- Molte aspettative
Aggiungo altre note su altre cose che ha menzionato da altre parti durante la sua presentazione. Il buon addestratore vede quali sono le abilità di cui l’animale ha bisogno per ogni dato comportamento. Impara la storia del suo mestiere. Se si impara la storia del proprio mestiere, si capiscono molti dei miti riguardo al perché alcuni comportamenti vengono insegnati in un certo modo. I buoni addestratori sono disposti al cambiamento. Nel corso del weekend, ho sentito ripetere parecchie volte che il modo di migliorare il proprio addestramento è di cambiare se stessi. Per addestrare ed insegnare efficacemente, bisogna essere disposti a cambiare il proprio comportamento.
Alcuni suoi pensieri finali su come migliorare l’addestramento. Lui pensa che ognuno dovrebbe filmarsi almeno parte dell’addestramento. Il video è il miglior modo per vedere cosa sta veramente succedendo durante una sessione e bisognerebbe pianificare di filmarsi quotidianamente. Non bisogna guardare tutto, solo guardare a sufficienza da vedere dove si stanno facendo errori (timing, consegna del cibo, ecc.) soprattutto le parti dove si hanno problemi. In un’altra discussione ha raccomandato di guardare un video 3 volte, la prima per avere un’idea generale di cosa succede. La seconda volta per concentrarsi sull’animale e cosa fa, e la terza volta per vedere cosa stiamo facendo. (non penso sia importante l’ordine esatto)
Aggiungo qui una nota per dire che ha menzionato l’uso della punizione. Questo è nella discussione finale quindi ne parlerò dopo. Le persone gli chiedono spesso se usa la punizione nel suo addestramento o se la usava alla ABE. Lui risponde che non dice alle persone che non possono usare la punizione, ma richiede che gli inviino un piano per quando, perché e come andranno ad usare la punizione. Ha trovato che forzare un addestratore a giustificare e spiegare l’uso della punizione è un effettivo sistema per spingerli a riconsiderarne l’utilizzo. Quando forzati a scrivere un piano, sembra che tutti trovino sempre un altro modo per ottenere il comportamento voluto.
Ed ha concluso con un messaggio finale: “Attenzione a quelli che dichiarano di avere la verità. Seguite la scienza”.
Phung Luu: Fase uno: Comprendere il linguaggio del corpo
Il discorso di Phung Luu riguardava specificamente gli uccelli, ma anche se non lavori con i volatili, spero che leggerai questo rapporto perché il linguaggio del corpo è importante quando lavori con qualsiasi specie. Inoltre, sono rimasta sorpresa nel vedere quante somiglianze ci fossero tra il linguaggio del corpo degli uccelli e quello dei cavalli (e probabilmente anche di altre specie).
Ha iniziato definendo il linguaggio del corpo come “comunicazione non verbale attraverso l’uso di gesti e movimenti”. Ci sono diversi livelli di sottigliezza nel linguaggio del corpo, il che significa che all’interno di ogni “comportamento” ci sono dei sotto-comportamenti. Man mano che diventi più bravo a leggere il linguaggio del corpo, diventerai più consapevole di tutte le sfumature di un comportamento e di un particolare animale. In qualsiasi discussione sul linguaggio del corpo, devi anche includere il linguaggio del corpo dell’addestratore e ha descritto come ci sia un ciclo di feedback tra l’addestratore e l’animale. Il ciclo di feedback è costituito da antecedenti, comportamenti e conseguenze.
Perché imparare il linguaggio del corpo? In una situazione di addestramento, la conoscenza del linguaggio del corpo può aiutare l’addestratore a ridurre i comportamenti indesiderati. Prima si riesce a individuare un cambiamento nel comportamento dell’animale (in particolare quelli correlati allo stress), più è facile reindirizzare l’animale o fare qualcosa per ridurre la fonte dello stress. Comprendere il linguaggio del corpo rende anche più facile aumentare i comportamenti desiderati. Se si riesce a “leggere” bene un animale, spesso si riesce a prevedere quando si verificherà un comportamento desiderabile e questo rende più facile rinforzare tali comportamenti.
Ci vuole tempo per imparare a leggere il linguaggio del corpo. La regola delle 10.000 ore è spesso usata come linea guida per quanto tempo ci vuole per padroneggiare una nuova abilità e ha detto che imparare a osservare e riconoscere i cambiamenti nel linguaggio del corpo è un’abilità che deve essere appresa come qualsiasi altra. Ci vuole tempo.
Ha continuato a parlare specificamente del linguaggio del corpo negli uccelli, usando immagini e video come esempi. Non so molto di uccelli, quindi è stato interessante per me vedere che riuscivo ancora a indovinare cosa significasse il loro comportamento almeno in parte, ma non in altri momenti. Ha mostrato un breve filmato di due pappagalli che litigavano e alcuni dei loro atteggiamenti aggressivi mi hanno confuso (per me) perché alcuni mi hanno ricordato la postura di gioco di altre specie.
Gli uccelli si affidano molto agli indizi visivi, quindi pensa che mostrino una gamma più ampia di linguaggio del corpo rispetto ad altre specie. (Pensi che sia vero?) Quando osserva gli uccelli si concentra su tre cose: occhi, piume e postura. Ecco alcune cose da considerare su ognuno di essi:
Occhi: direzione della messa a fuoco (in generale, gli uccelli devono muovere la testa per cambiare la messa a fuoco, quindi anche il movimento degli occhi è associato al movimento della testa, anche se un movimento oculare sottile potrebbe non esserlo). Intensità dello sguardo (sguardo dolce vs. duro)
Dimensioni della pupilla (in alcuni uccelli). Ha usato i pappagalli come esempio e non ho seguito bene cosa stesse facendo l’occhio, ma apparentemente la pupilla cambia con l’intensità dell’emozione, quindi un cambiamento nella pupilla potrebbe significare che l’uccello è felice di vederti o ti odia. Ciò significa che devi guardare l’intero uccello per vedere cosa significa l’occhio. Se qualcuno ne sa di più e vuole aggiungere qualcosa a ciò che ho scritto, me lo faccia sapere. Odio pubblicare informazioni incomplete, ma ho pensato fosse interessante che potesse andare in entrambi i modi (ti ama o ti odia).
Piume: Le piume tese sono un segno di tensione e indicano che l’uccello è pronto per il volo. Le piume rilassate indicano calma e si trovano negli uccelli che sono a loro agio nell’ambiente circostante. Le piume erette indicano tensione o aggressività.
Se un uccello non è completamente rilassato, mostrerà piume erette in alcune aree e piume rilassate in altre. Se non sei sicuro, il collo è un buon posto dove guardare perché è uno dei primi posti in cui si vedranno le piume erette.
Quando leggi le piume, dovresti essere consapevole che l’aspetto delle piume può essere influenzato anche dalla temperatura e dalla salute. Un uccello malato può sembrare rilassato perché le piume non saranno tenute strette, ma questo può essere fuorviante.
Postura: La postura include il movimento della testa, del becco e delle zampe e il portamento generale del corpo. Il movimento della testa è un indicatore utile. I pappagalli muovono molto la testa, inclinandola da un lato all’altro o capovolgendola se è a terra.
Forma generale o portamento del corpo: un uccello che si prepara a fare qualcosa abbasserà la testa e avrà una postura curva. Questo è spesso visto nei rapaci.
Il movimento del becco o delle zampe è spesso l’ultima linea di comunicazione prima che l’animale agisca sui suoi sentimenti.
Volo: includerò il volo in questa categoria perché ne ha parlato dopo. Non sono sicuro che conti davvero come una “postura”, ma un uccello si prepara al volo prima di partire, quindi penso che sia ragionevole supporre che un occhio allenato possa vedere i cambiamenti posturali prima che l’uccello parta effettivamente. Il volo potrebbe essere
Steve White: Plateau Schmateau! Perché progredire è importante
Steve ha iniziato il suo discorso chiedendo al pubblico se avessero mai sperimentato un plateau nella progressione dell’addestramento. Ha ricevuto molte risposte “sì”. Poi ha chiesto se le persone pensavano fosse normale avere dei plateau o se era stato detto loro che era normale. Di nuovo, ha ricevuto molti “sì”. Dal modo in cui ha posto le domande, era abbastanza ovvio che non condivideva l’idea che i plateau fossero inevitabili o che si dovessero accettare come parte del processo. Oggi voleva condividere la sua visione dei plateau nell’addestramento; cosa sono, come evitarli e cosa fare al riguardo.
Cos’è un plateau nell’addestramento?
In un contesto di addestramento, è uno stallo multi-sessione nell’acquisizione di competenze.
In un contesto operativo, è uno stallo prolungato di durata indeterminata nell’ampliamento della generalizzazione.
Nota che nella sua definizione include sia gli stalli mentre stai ancora lavorando attivamente per raggiungere un obiettivo addestrativo, sia gli stalli che si verificano perché smetti semplicemente di apprendere nuove competenze, come potrebbe accadere con un animale molto anziano o uno che smesso di essere “addestrato”. L’aspettativa è che i cani poliziotto continuino ad apprendere nuove competenze fino a… beh, le sue esatte parole sono state “fino a quando il cane o il conduttore sono a temperatura ambiente”, e rende l’idea.
Più avanti ha anche sottolineato che un plateau di addestramento è uno stallo prolungato. Non include cali momentanei di progressione che fanno parte del normale processo di addestramento. Quindi la durata è importante quando si decide se si sta davvero osservando un plateau o meno.
Ci sono alcune differenze tra i plateau in un contesto di addestramento rispetto a un contesto operativo. Questi possono influenzare il modo in cui si gestiscono i plateau. Alcuni dei fattori che ha menzionato sono le conseguenze del fallimento, le strategie disponibili, se i risultati sono critici (risultati critici per la missione) e le opportunità di tornare all’addestramento e ottenere maggiori informazioni su ciò che il fallimento ti sta dicendo. Il fallimento è informazione. Ti insegna i limiti/confini del tuo comportamento.
Perché gli addestratori raggiungono dei plateau di addestramento?
- Problemi dal lato moschettone del guinzaglio (significa un problema dal lato del cane):
- Topografia
- Latenza
- Intensità/velocità
- Resistenza alla distrazione
Tutti questi derivano dalla frustrazione o dalla confusione dal lato del cane e gli animali possono andare in evitamento, schivare (disconnessione dello sguardo), bloccarsi o rinunciare (allontanarsi)
Possono anche portare a reattività come aggressività, reindirizzamento e comportamenti di spostamento (l’animale fa qualcosa al posto del comportamento suggerito).
- Problemi al lato della maniglia nel guinzaglio (intende un problema dal lato del conduttore):
- Evitamento: le persone abbandonano, non si presentano a una lezione, saltano gli esercizi
- Incapacità di svolgere il lavoro fuori dalla lezione: una parte importante di questo è che non si sentono realizzati fuori dalla lezione perché hanno aspettative sbagliate
- Bassi tassi di +R
- Frustrazione che spesso porta a punizioni.
Ha parlato un po’ di come la punizione rinforzi il conduttore e le persone la ritengano “giustificata” perché sembra funzionare. Ma a lungo andare, gli animali sviluppano tolleranza per la punizione, quindi hai dovuto fare di più per ottenere lo stesso risultato.
La chiave per evitare la punizione è far fermare le persone e rifletterci. La punizione spesso avviene come una reazione istintiva alla frustrazione. Ha paragonato la punizione al “carpet bombing”, dove l’uso indiscriminato della punizione sopprime semplicemente l’animale e rende il conduttore dipendente dalla punizione. Se appiattisci tutto (l’analogia della bomba) potresti esserti liberato del problema, ma ti sei liberato anche di tutto il resto.
Cosa fare in caso di stalli di addestramento.
Poiché molti addestratori incontrano stalli di addestramento, ci sono molte soluzioni là fuori che sono consigliate per aiutarti a tornare in carreggiata e fare progressi. Ha elencato soluzioni inefficaci ed efficaci.
Soluzioni inefficaci: la maggior parte di queste sono “saggezza convenzionale”, soluzioni di buon senso e guidate da R+.
- Rinforzo inefficace: la prima reazione che la maggior parte delle persone ha quando il comportamento si blocca è quella di guardare il proprio rinforzo. Rimangono intrappolati in un ciclo non produttivo di aumento del valore o del tasso di rinforzo e diminuzione delle aspettative (per ottenere più rinforzo) e questo rischia di sostenere il plateau. Di solito ciò che vede è che man mano che il tasso di rinforzo aumenta, il tasso di prestazione diminuisce.
- Stampelle:
- Segnali applicati male: rilanciare il segnale non funziona
- Esche applicate male
- NRM applicati male (nessun indicatore di ricompensa)
- Prompt applicati male
- KGS applicati male (segnali di continuare)
Questi non funzionano perché se vengono applicati quando il comportamento sta fallendo, rafforzano il fallimento!
Soluzioni efficaci: le soluzioni efficaci sono guidate dai principi, mantengono lo slancio e sono guidate da R+. Incluso qui è come evitare i plateau di addestramento perché uscire da un plateau ed evitarlo utilizzano le stesse strategie. Ha utilizzato due immagini, far volare un aquilone e sollevare una casa.
- Mantenimento dello slancio:
- metafora dell’aquilone: gli aquiloni difficili da far volare, ma una volta in volo basta mantenere la corda tesa. Nell’addestramento vuoi mantenere lo slancio, il che significa che vuoi essere sensibile a qualsiasi calo nei progressi e coglierlo prima che diventi una cosa importante.
- Errorless training – Apprendimento senza errori o apprendimento con meno errori: se mantieni l’animale di successo, manterrai lo slancio
- Rotazione dei componenti: la maggior parte dei comportamenti ha alcuni tipi comuni di criteri (accuratezza, velocità, latenza, intensità, generalizzazione, durata e distrazione). Quando ti alleni dovresti ciclare attraverso questi componenti, migliorando un po’ ciascuno e poi andando avanti. Ciò manterrà i tuoi comportamenti in equilibrio, renderà il tutto interessante per il cane e il conduttore e fornirà una tabella di marcia per un progresso costante.
Lo ha paragonato al sollevare una casa un angolo alla volta. Se sollevi troppo un angolo, la casa diventerà instabile (o si romperà), quindi sposti semplicemente ogni angolo un pochino e poi passi a quello successivo fino a raggiungere l’obiettivo finale.
Alla fine ha parlato un po’ di altri elementi che possono contribuire a un progresso continuo per aiutare a evitare di raggiungere dei plateau. È importante allenarsi in ambienti diversi. Si inizia in un ambiente semplice, ma poi si passa ad altri ambienti, passando dall’ambiente di addestramento ad ambienti di transizione e poi all’ambiente operativo. Di solito deve lavorare in 30 ambienti diversi prima di avere un cane operativo.
Il video e il lavoro con un partner (o due partner) sono un altro elemento che può contribuire al successo dell’addestramento. Avere un feedback da un osservatore può fare una grande differenza nel mantenere lo slancio in avanti. Ha chiamato questo un “controllo della realtà”.
Ha concluso con “Plateaus in a Nutshell”
- Livella la casa mentre la sollevi (lavora sulla fluidità e sulla generalizzazione)
- Fai girare il volano
- Usa controlli di realtà
- La prevenzione è il “rimedio” definitivo
E… Mantieni il divertimento a entrambe le estremità del guinzaglio.
Alexandra Kurland: Clicker training Clever Hans: I circoli dell’equilibrio
Immagino che la maggior parte dei miei lettori conosca la storia di Clever Hans. Se non la conoscete, vi consiglio di usare un motore di ricerca (basta chiedere di “Clever Hans”) per cercarla. Alex ha iniziato il suo discorso con la storia di Clever Hans e ha spiegato che la lezione che molte persone ne traggono è che gli animali non sanno fare davvero i calcoli. Ma la vera lezione è che i cavalli sono molto bravi a leggere il linguaggio del corpo. Clever Hans leggeva i segnali sottili delle persone intorno a lui per capire quando smettere di contare.
Qualche tempo fa ha iniziato a giocare con i segnali modificatori con i suoi cavalli e li rinforzava quando toccavano un cono colorato al segnale. Sono diventati piuttosto bravi, ma a un certo punto ha iniziato a chiedersi se capissero i segnali modificatori o se fossero semplicemente molto bravi a leggerla. Entrambe sono soluzioni valide dal punto di vista del cavallo per risolvere il problema di quale cono toccare, ma comprendere se conoscenza o arte stanno alla base della soluzione trovata può aiutare nel lungo termine; Riconoscono il segnale per ogni colore oppure Leggono il suo linguaggio del corpo per trovare la risposta giusta?
Ha fatto un piccolo test usando nuovi oggetti e segnali verbali e ha concluso che sono semplicemente molto bravi a leggerla. Da un certo punto di vista, potrebbe sembrare che non abbiano capito cosa intendeva (segnali modificatori), ma ciò che ne ha ricavato è stata una consapevolezza più profonda di quanto bene i cavalli possano leggere il nostro linguaggio del corpo e di quanto sia importante per lei essere consapevole di ciò che sta facendo.
Questo l’ha riportata alle sue esperienze nei suoi corsi dove incontra molti cavalli e addestratori diversi. La domanda che ha posto sulla sua diapositiva era “Perché alcune persone sembrano squeaky toy (quei giochi per bambini che fanno rumore quando li premi?)” Sembra una domanda sciocca, ma in realtà sta arrivando all’idea che i cavalli possono leggerci e riconoscono che alcune persone possono essere spostate o manipolate e altre no. Cosa notano i cavalli che crea cambiamenti nel loro atteggiamento?
Ha posto alcune domande:
- perché alcune persone sono squeaky toy?
- perché persone diverse ottengono risultati diversi dalle stesse direzioni?
- com’è il tuo equilibrio? Sei consapevole del tuo?
- puoi usare le rotazioni delle ossa o i muscoli?
- la tua gestione sta indebolendo o supportando i tuoi obiettivi di addestramento a lungo termine?
- puoi ripetere quello che stai facendo? Sai come fai le cose?
- il tuo programma di addestramento è progettato per creare buone abitudini nel conduttore mentre sviluppa nuove abilità?
Nel clicker training, spesso guardiamo solo ai comportamenti individuali, ma Alex sta guardando il quadro generale per vedere come tutti i comportamenti si adattano insieme per creare un programma di addestramento completo. È importante che ogni passaggio porti e supporti il passaggio successivo. Un modo per farlo è prendere le domande elencate sopra e pensare a loro come alla creazione di un ciclo di addestramento. Lei lo chiama il ciclo dell’equilibrio.
Il ciclo dell’equilibrio:
- Consapevolezza: diventa consapevole di come il tuo equilibrio sta influenzando il tuo studente
- Equilibrio: esplora il tuo equilibrio, cerca modi per migliorarlo
- Supporto: la tua gestione supporta e rafforza i tuoi obiettivi di addestramento?
- Adattamento: puoi adattarti come necessario per supportare l’allievo?
- Ripetibilità: puoi farlo di nuovo?
- Guardando al futuro, sai come ciò che stai facendo ora si adatterà al lavoro finale?
Consapevolezza ed equilibrio corporeo: Come esempio di come la consapevolezza e l’equilibrio corporeo influenzano i nostri studenti, ha chiesto a due volontari di avvicinarsi e di guidare loro e il pubblico attraverso alcuni esercizi per mostrare come una persona sia più stabile quando è in equilibrio. Se hai familiarità con la manipolazione delle corde con il tai chi, ci ha fatto stare in piedi con i piedi alla larghezza delle anche sopra la nostra sorgente gorgogliante e testare per vedere quanto eravamo ben radicati.
È qui che entra in gioco l’analogia dello “squeaky toy”. I cavalli riconoscono rapidamente quando qualcuno non è in equilibrio e spingono o cercano di spostare quella persona. Ci ha fatto stare in piedi in modo da essere dondolati sui talloni e potevamo sentire come questo ci rendesse più facili da muovere quando spinti. Poi ci ha fatto stare in un buon equilibrio e ci ha fatto sentire quanto fossimo solidi. I cavalli lo capiscono. Una persona ben radicata che lavora in equilibrio avrà più facilità a lavorare con i cavalli perché sarà meno divertente (e più difficili) da spingere in giro. Come ulteriore vantaggio, se pratichi una buona assetto già a terra, ti aiuterà a nel montare a cavallo.
Supporto: Sei consapevole dell’effetto che hai sull’allievo? Stai supportando o influenzando il suo movimento? Aveva un videoclip per mostrare come anche solo il dare un premio può influenzare l’equilibrio dell’allievo. Il cavallo ha iniziato in posizione piazzata e il suo equilibrio poteva essere modificato dando la ricompensa in modo che si portasse un po’ all’indietro o portando la ricompensa più avanti in modo che si sporgesse in avanti e facesse un passo per riprendersi.
Ripetibilità: Riesci a replicare ciò che hai appena fatto? Questo è più difficile di quanto sembri. La maggior parte delle persone ha una consapevolezza limitata di ciò che sta facendo. Riescono a compiere il movimento di fare qualcosa senza prestare attenzione a tutti i piccoli dettagli che rendono possibile ripetere la stessa cosa. Essere consapevoli di quei dettagli ti rende più coerente.
Guardare avanti: Il tuo programma di addestramento guarda avanti? I primi esercizi/comportamenti che insegni preparano l’allievo al successo futuro creando buone abitudini?
Ha usato l’esercizio “Grown-ups” come esempio. Grown-ups è un esercizio per insegnare al cavallo il controllo emotivo, ma ha anche dei vantaggi per il conduttore, poiché si esercita a mantenere un buon equilibrio. Ogni volta che il conduttore consegna il premio, si esercita a portarlo correttamente ed a tornare in una posizione di equilibrio. Inoltre, si esercita anche in alcune delle meccaniche del lavoro di equilibrio di Alex, unendo le mani all’altezza della vita e poi separandole per consegnare il premio cercando il punto di equilibrio. Incorporare le possibilità di mettere in pratica le abilità che saranno necessarie per una parte futura del programma di addestramento può fare un’enorme differenza nella rapidità con cui le persone procedono attraverso i passaggi, perché ogni nuovo passaggio non è tanto “nuovo” quanto una variazione di qualcosa che hanno già fatto. Quando si lavora con animali molto sensibili ai cambiamenti nella posizione e nella tecnica del conduttore, prendersi del tempo per pianificare in anticipo sarà vantaggioso per te e per il tuo cavallo.
Kay Laurence: Voglia e motivazione: La aumentiamo o la perdiamo?
Kay incontra spesso persone che le fanno i complimenti per il suo cane “dinamico” o le chiedono se può aiutarli a rendere il loro cane “più dinamico”. Quando viene chiesto loro di definire “più dinamico”, non sono in grado di farlo in termini di comportamenti perché ciò che chiedono in realtà è di avere un cane che sembra divertirsi ed essere motivato a fare il lavoro. Oppure potrebbero rispondere che vogliono un cane che abbia energia o una buona etica del lavoro. Per questa presentazione ha esaminato il concetto di “dinamica” e come si adatta all’addestramento di qualsiasi cane.
Kay ci ha mostrato un video di un pastore tedesco che cammina al piede e ha detto che ciò che vede in questi cani che le persone descrivono come “dinamici” è un cane che si muove con forza ed equilibrio. C’è fluidità e controllo nei movimenti e il cane è chiaramente desideroso di esibirsi e capisce cosa deve fare. Non c’è stress. Questo è molto diverso da un cane che è sovreccitato e desideroso di fare le cose, ma un po’ dispersivo e distratto sia mentalmente che fisicamente.
La premessa di Kay è che la maggior parte dei cani all’inizio sono degli studenti entusiasti, ma la loro motivazione naturale può perdersi lungo il percorso per varie ragioni, tra cui:
- scarsa attenzione ai dettagli
- il comportamento che vuoi insegnare è poco studiato a causa di una scarsa ricerca o pianificazione
- click negligenti e indecisi
- addestramento affrettato (gli addestratori vanno troppo veloci perché sono tentati da un’occhiata al comportamento finale)
- addestramento incompleto (i comportamenti non sono robusti o forti)
- scarsa comprensione da parte dell’allievo (si manifesta come errori sotto stress da prestazione)
- uso eccessivo dell’apprendimento diretto (l’apprendimento non è interiorizzato o “auto-codificato”).
Ha quindi interrogato il pubblico sui comportamenti che avevano insegnato al loro cane. Suggerimento: se Kay ti chiedesse mai se hai insegnato al tuo cane a sedersi, sdraiarsi, abbaiare, ecc… Rispondi “no”. Non insegniamo ai cani a fare cose che sanno già fare, lo impostiamo in modo che lo facciano (o imparino da soli a farlo). I cani naturalmente riportano e ne sanno di più sul riporto di noi, quindi non stiamo insegnando loro a riportare niente. Stiamo impostandolo in modo che possano imparare a farlo su nostra richiesta. Quando “insegniamo” a un cane qualcosa che già sa, ciò che stiamo realmente facendo è preparare l’ambiente in modo che il cane faccia la cosa e noi poi la rafforziamo, ripetendo e premiando finchè il comportamento diventa più forte.
Kay ha parlato un po’ di come la motivazione possa essere vista su un continuum. Se il cane è motivato ma non gli è stato insegnato come incanalare quell’energia, si vedonosegnali di stress come abbaiare, ipereccitazione e comportamenti frenetici. D’altro canto, se il cane non è motivato, vedrai disimpegno, cani che semplicemente “fanno il movimento” e si distraggono facilmente.
Aveva un grafico che mostrava frecce che puntavano a un obiettivo finale e come ogni freccia (frecce che rappresentano il progresso in avanti) poteva condurti all’obiettivo o finire per essere deviata dall’obiettivo. Alcune delle cose che possono far deviare le frecce dal percorso rettilineo verso l’obiettivo sono:
- Incertezza: se non sai cosa stai cliccando, i cani lo percepiscono e diventano incerti
- Comportamento frenetico ed eccessivamente eccitato: giocare troppo con la corda (tiro) può far impiegare più tempo per arrivarci perché il cane non ne ha più voglia nella giusta disposizione d’animo.
Il percorso rettilineo è scomporlo in più comportamenti.
Aveva anche un’immagine di una freccia gigante (scritta come si fa con le lettere maiuscole) etichettata come motivazione. Ha mostrato come sgretoliamo la motivazione naturale in modo che ne rimanga poca.
Questo l’ha riportata alla domanda se un cane “motivato” (che significa fortemente motivato) sia più facile da addestrare?
No, ci vuole più tempo. Con un cane molto motivato, dobbiamo prestare particolare attenzione a ciò che impara e mantenere la stabilità emotiva al primo posto perché questi cani superano gli obiettivi e commettono errori. La motivazione naturale esiste a un certo livello in tutti i cani, deve essere nutrita con lungimiranza e addestramento qualificato. I miei appunti sono un po’ vaghi qui, ma lei ha parlato un po’ di questa idea che un conduttore deve fare di meno per ottenere risultati ad alta energia. Questa è un’idea tradizionale e non si adatta molto alla sua esperienza, ovvero che ottenere un cane ad alta energia (motivazione) non è il risultato di un conduttore che fa di meno, ma di un conduttore che impara bene i fondamentali e lascia che l’abilità del cane si sviluppi in modo che possa arrivare in cima. Devi esaminare il più piccolo dettaglio e farlo bene.
Alcuni suggerimenti su come coltivare la motivazione e la determinazione del tuo cane:
- L’allievo dovrebbe sempre avere il diritto di dire “no” e avere sempre la possibilità di addestrare
- il cane può controllare il ritmo dell’apprendimento, può allontanarsi e riprovare quando è pronto
- il modo in cui il comportamento viene eseguito è più importante del comportamento stesso
- il cane dovrebbe credere di non sbagliare mai, mai.
- la velocità si sviluppa quando il corpo funziona con la minima tensione
- fai attenzione alle descrizioni globali e non cadere nella trappola di cercare di addestrare il tuo animale a “essere gentile”, “comportarsi bene”, “essere amichevole”, “avere una migliore etica del lavoro”, “essere più grintoso” o “camminare al guinzaglio lento”.
- insegna le abilità dei componenti e lascia che l’animale le unisca
- possiamo facilitare la comprensione
- il risultato potrebbe essere “ben educato”, “grintoso” o “al guinzaglio lento”, ma non dovremmo cercare di insegnare questi risultati
- lascia che crescano organicamente nel cane
Ken Ramirez: quando non si fa niente
L’enfasi nella maggior parte dei seminari di clicker training, corsi e altre forme di istruzione è su cosa fare durante una sessione di addestramento. In questo discorso, Ken ha esaminato cosa accade (o potrebbe accadere) durante tutte le altre ore del giorno quando sei con (o non con) il tuo animale e l’animale sta ancora imparando. Come amanti dei cavalli, ci viene spesso detto che stai addestrando il tuo animale ogni momento in cui sei con lui. Quindi questa idea non è nuova per me, ma Ken ha condiviso i suoi pensieri su molti aspetti diversi di ciò che accade durante le sessioni di addestramento “non formali”.
Addestramento formale è il nome che usa per le sessioni di addestramento dedicate in cui lavori su comportamenti specifici. L’addestramento informale o “passivo” è ciò che accade il resto del tempo. Ogni interazione che abbiamo con un animale ha una sorta di valore di rinforzo. E queste interazioni informali sono importanti perché sono una parte enorme della costruzione di una relazione.
In un certo senso, il suo punto era davvero molto semplice. Non toglierti il cappello da addestratore e cerca modi per rinforzare i comportamenti che ti piacciono durante qualsiasi interazione con il tuo animale. Se sei costantemente consapevole di come il tuo animale interagisce con te o con il suo ambiente, puoi sfruttare le opportunità per rinforzare i buoni comportamenti.
Ha mostrato un video di una balena beluga e del suo cucciolo. Gli addestratori iniziano a maneggiare e lavorare con il cucciolo fin da subito, ma non è impostato come una sessione di addestramento formale per il cucciolo. Invece lavorano con la madre, rinforzandola per aver permesso al cucciolo di stare vicino (invece di lasciare che il cucciolo si allontani e si nasconda) e interagendo con il cucciolo in piccoli modi durante la sessione. Scoprono che il cucciolo inizierà effettivamente a copiare alcuni dei comportamenti della madre se gli viene permesso di essere lì. Questo consente loro di iniziare a rinforzare i comportamenti che gli piacciono fin da subito.
Parte di ciò che fa funzionare questo è che l’addestratore ha buone capacità di osservazione e lo imposta in modo che il cucciolo possa e voglia partecipare. A questo punto ha parlato un po’ del “mito” di un addestratore con un buon istinto. Lui crede che i buoni addestratori siano il risultato di una buona tecnica e di buone capacità di osservazione.
Puoi diventare un buon addestratore prendendoti il tempo per imparare le competenze di cui hai bisogno e trascorrendo del tempo con gli animali che addestri. Questo ti consente di sviluppare una relazione con l’animale e una buona relazione ha un sacco di rinforzo incorporato. Ha mostrato un video di uno zoo che ha una mostra di grandi felini dove le persone possono interagire con i grandi felini. Sì, stavano effettivamente correndo e giocando con loro. Vedere una persona entrare in un “mucchio” con 3 o 4 leoni è stato in realtà un po’ sconcertante, ma a quanto pare sono in grado di farlo in sicurezza e questo tipo di gioco è altamente rinforzante. Mostra anche cosa è possibile quando hai costruito la fiducia in una relazione. La fiducia richiede tempo per svilupparsi, ma è uno strumento potente.
Il gioco in generale è un ottimo modo per sviluppare la tua relazione con il tuo animale. Ha definito il gioco come l’interazione con il tuo animale senza cibo, senza clicker e senza alcun piano se non quello di divertirsi. È un’opportunità per scoprire cosa piace davvero al tuo animale e interagire con lui in un modo più spontaneo. Ha aggiunto la piccola cautela che dovresti essere consapevole di ciò che stai rinforzando poiché i comportamenti indesiderati possono essere rinforzati attraverso il gioco. Quindi gioca, ma continua a indossare il cappello del tuo addestratore.
Le sessioni di gioco e di addestramento sono modi per fornire arricchimento a un animale. Un altro modo per fornire arricchimento è aggiungere cose all’ambiente dell’animale che incoraggiano determinate attività. Anche se potremmo non pensare a questo come “addestramento”, l’animale sta ancora imparando e le attività di arricchimento possono essere considerate un altro modo per addestrare quando non lo stai addestrando.
Cercare modi per fornire interazioni positive con i nostri animali è una parte così importante della costruzione di una relazione che non dovrebbe essere limitata solo alle sessioni di addestramento. Lo scienziato in noi allontana l’idea di relazioni perché sono difficili da definire, ma chiunque abbia visto qualcuno che ha un buon rapporto con un animale sa che è molto potente. Le relazioni riguardano la storia del rinforzo, costruita in molte situazioni diverse, e non puoi negare la loro efficacia. Allo stesso tempo… non sopravvalutare il loro potere. Una buona relazione è uno strumento potente per migliorare il tuo addestramento, ma non sostituisce le buone capacità di addestramento.
Le interazioni non formali sono spesso trascurate, ma gli animali imparano 24 ore al giorno. Usa questa conoscenza a tuo vantaggio. Comprendere le leggi dell’apprendimento e applicarle in modo coerente e costante sarà vantaggioso per te e per il tuo animale domestico.
Discussione plenaria e chiusura
ORCA: Tavola rotonda: hanno partecipato tutti i relatori più Joe Layng, che è stato l’oratore principale l’anno scorso.
Adoro le tavole rotonde. È quando senti diversi addestratori rispondere alla stessa domanda o commentare le risposte degli altri ed è un’opportunità per vedere quanto hanno in comune i buoni addestratori, così come quanto siamo influenzati dalle specificità degli animali che addestriamo e dai comportamenti che addestriamo.
Domanda 1: La prima domanda posta a Dott. Rosales-Ruiz riguardava la punizione e come aiutare le persone a riconoscere tutti i diversi tipi di punizione che possono verificarsi. La domanda affrontava davvero il fatto che le persone pensano di non punire un comportamento perché non stanno applicando attivamente un avversivo, ma ci sono altri modi in cui la punizione (una diminuzione del comportamento) può verificarsi.
È stata una bella discussione ed ecco alcune delle risposte:
Ken: Cerca la punizione nell’ambiente per far sì che le persone amplino la loro comprensione della punizione.
Steve: Le persone non vedono che ciò che pensano sia rinforzante è in realtà avversivo. Impara a osservare come cambia il comportamento e guarda cosa succede. Riguardo al video, Steve ha aggiunto che è importante cercare anche le cose positive nel video. Se le persone vedono quanto stanno andando bene, si sentiranno più sicure e meno propense a usare punizioni.
Bob: Usa i dati (quante persone hanno immaginato che avrebbe detto questo?). Inoltre, usa VIDEO. Puoi punire un comportamento con tempistiche tardive, criteri scadenti o distraendoti. Se sei così con alcuni comportamenti, probabilmente sei così con tutti i comportamenti, quindi non devi guardare un sacco di video, prendine solo abbastanza per ottenere un feedback.
Joe: Ha condiviso una storia su come i piccioni impareranno a cercare di ricevere una scossa elettrica se è l’unico modo per ottenere cibo. Quindi, se qualcosa è una punizione o meno non può essere misurato dal fatto che pensiamo che sia avversiva o meno, dobbiamo guardare il comportamento. Allo stesso tempo, la mancanza di punizione non significa che non stai applicando un’avversione. Chiaramente i piccioni preferirebbero non essere scioccati dalla corrente, ma potrebbero essere condizionati ad accettarlo come parte di ciò che accade quando ricevono del cibo.
Inoltre, guarda esempi e non esempi in modo da poter osservare bene. Penso che ciò che intendeva fosse imparare a leggere bene il tuo animale in modo da sapere come appare quando l’animale viene rinforzato rispetto a quando viene punito e imparare a vedere il gradiente tra i due.
Kay: Ha aggiunto al punto di Joe su come puoi condizionare un avversivo in modo che l’animale lo cerchi. Il suo esempio era un cane che è eccitato all’idea di indossare la museruola perché è l’unico momento in cui l’animale può uscire. Il cane sembra voler indossare la museruola, ma devi stare attento a non dare per scontato che non sia in qualche modo avversivo.
Alex: Un modo per aiutare le persone a percepire cosa è avversivo è fare un addestramento con due persone in cui una è l’addestratore e l’altra è l’allievo. L’allievo può dare un feedback verbale che l’addestratore può quindi usare per modificare il suo comportamento.
Kay: È ciò che l’animale percepisce come punitivo. Ci sono molte punizioni sottili. Ha usato l’esempio di dare da mangiare al cane senza prestargli attenzione. Il cane è rinforzato dal cibo e dall’attenzione, quindi il disimpegno sminuisce il valore del rinforzo e rende l’addestramento meccanico, il che può essere sufficiente per ridurre il comportamento.
Phung: Non gli piace parlare di punizioni e preferisce passare il tempo a mostrare alle persone cosa fare. Tutti vogliono difendere le proprie convinzioni su ciò che fanno. Meglio non farlo.
Domanda 2:
La seconda domanda riguardava il controllo e la possibilità di scelta come premio. Perché funziona e come si dà una scelta all’animale?
Kay: la scelta deve essere gestita con attenzione. Se hai troppe scelte, può essere difficile, ma nessuna scelta non va bene.
Joe: troppa scelta è avversiva. Devi insegnare alle persone a gestire la scelta, altrimenti è travolgente.
Domanda 3:
L’ultima domanda riguardava come gestire gli errori.
Alex: Vai a prendere una tazza di tè (o caffè o ….) Metti via il tuo animale e ripensa al tuo piano.
Commenti generali (non sono sicuro di chi abbia detto cosa) inclusi:
Se l’animale commette un errore, ridi e riprova. Essere “sbagliati” non è un male o un motivo di paura. L’animale non sta cercando di fare qualcosa di sbagliato.
Joe: Parliamo di apprendimento per tentativi ed errori, ma come dice B.F. Skinner “l’errore” non è un comportamento. Non è utile pensare agli errori, piuttosto guarda cosa ha effettivamente fatto l’animale e trova un piano per sostituirlo con ciò che vuoi.
I miei commenti:
La domanda 1 ha generato molte discussioni e la maggior parte della discussione del panel è stata dedicata a essa.
La domanda 2 non ha generato molte discussioni, credo perché tutti sembravano essere d’accordo con i primi commenti. Sono rimasta un po’ sorpresa dal fatto che l’idea di scelta e controllo come rinforzi non abbia generato molte più discussioni e che i commenti che ho scritto siano tutti su come l’avere troppa scelta possa essere problematico. Ma penso che tutti noi clicker trainers riconosciamo già che scelta e controllo sono importanti, quindi forse c’era un accordo di fondo e gli unici commenti erano per qualificare questo aspetto in modo che le persone non pensassero che se una piccola possibilità di scelta era buona cosa, più scelta era meglio.
Anche la domanda 3 non ha generato molte discussioni. Penso che parte di questo sia dovuto al fatto che avevano già parlato di punizione, che è un modo in cui alcuni addestratori gestiscono gli errori.
La conferenza ORCA è stata fantastica. L’energia e l’impegno che questi relatori hanno nel promuovere l’addestramento usando il rinforzo positivo e nell’educare gli altri sono fonte di ispirazione. Mi piace sempre il fatto che i relatori provengano da background diversi e portino idee diverse sull’addestramento al mix. Se stai pensando di partecipare a una futura conferenza, o vuoi semplicemente saperne di più su ORCA, potresti visitare il loro sito web che è http://orgs.unt.edu/orca/.
Katie
